Apprezzato per i suoi frutti succosi e per il suo gradevole aspetto estetico, il pesco è una pianta originaria della Cina che è riuscito a diffondersi in Europa e, in particolare, nell’area mediterranea.Tra i principali focus di chi si occupa di peschicoltura c’è la fase di potatura, un passaggio fondamentale per ottimizzare la produzione di queste piante da frutto. Per ottenere risultati soddisfacenti è importante scegliere con accuratezza il periodo di potatura del pesco, le tecniche e gli attrezzi più adeguati all’operazione.
Le forbici, i potatori a catena, i troncarami e i segacci a marchio Campagnola sono alleati indispensabili per il comparto e contribuiscono a mantenerne sempre elevati gli standard, in termini qualitativi e quantitativi.
Quando potare il pesco? I due periodi di potatura principali
La potatura del pesco ha diversi obiettivi: dare la forma di allevamento desiderata alla pianta, eliminare i rami improduttivi, secchi o malati, mantenere un buon equilibrio tra la crescita vegetativa e fruttifera, favorire l’irraggiamento e l’areazione della chioma o prevenire la diffusione di patogeni.
In genere la potatura del pesco può essere abbastanza energica in termini di percentuale di rami tagliati, anche se va effettuata con estrema cautela perché la pianta tende a soffrire di gommosi. Inoltre, è indispensabile utilizzare solamente attrezzi performanti e dall’elevata capacità di taglio, come quelli della PROFESSIONAL Line o della GREEN Line Campagnola, studiati per ottenere risultati ottimali e minimizzare i rischi per la salute di questo delicato albero da frutto.
I medesimi obiettivi e le stesse precauzioni sono da tenere in considerazione anche nella potatura del pesco nano, così come nella potatura del pesco noce, la varietà che produce le succose nettarine.
Ma qual è il giusto periodo per la potatura del pesco? Esistono due principali momenti dell’anno in cui è possibile procedere con questa operazione, effettuando una potatura verde del pesco o una potatura invernale del pesco.
Potatura verde: la potatura estiva del pesco
La potatura verde del pesco si effettua in corrispondenza con la ripresa vegetativa della pianta, generalmente tra giugno e luglio, fino ad agosto inoltrato. Tra i suoi numerosi scopi:
- contenere lo sviluppo vegetativo in favore della produzione fruttifera;
- favorire l’illuminazione e l’areazione della chioma, per migliorare la pezzatura e l’aspetto dei frutti, riducendo anche la probabilità di malattie fungine;
- mantenere la vegetazione produttiva più vicino possibile alla struttura scheletrica della pianta;
- eliminare i polloni e i succhioni che sottraggono risorse ai rami fruttiferi;
- tagliare i rami orientati verso il basso, incrociati o eccessivamente bassi;
- diradare i frutti, per migliorare le dimensioni e la qualità di quelli lasciati sui rami.
Non solo estate la potatura del pesco in inverno
La potatura invernale si effettua da ottobre in poi, dopo la fase di raccolta. La si può praticare fino alla successiva fioritura (il momento ideale è tra gennaio e febbraio) a patto di evitare i mesi più freddi, a rischio di gelate e forte umidità. Principalmente ha lo scopo di eliminare i rami secchi o quelli sofferenti e malati, in modo da prevenire una diffusione di patogeni e favorire la guarigione della pianta.
Dalla potatura di formazione (allevamento) alla potatura di produzione
Durante la crescita del pesco, vengono praticate sulla pianta differenti tecniche di potatura, principalmente suddivisibili in potatura di formazione e potatura di allevamento.
La potatura di allevamento del pesco, anche detta di formazione, si effettua nei primi anni di vita della pianta, generalmente durante i mesi invernali. Serve a plasmare la struttura della pianta e darle la forma desiderata, che generalmente è quella a vaso, anche se si sono diffuse in tempi recenti anche il vaso basso e il vaso ritardato. Essenzialmente dal fusto principale, alto 80-100 cm di altezza, si lasciano partire 3/5 branche inclinate verso l’esterno dalle quali si svilupperanno i rami secondari e terziari.
La potatura di produzione del pesco, invece, ha l’obiettivo di preservare l’equilibrio tra l’attività vegetativa e quella produttiva, facendo sì che le risorse della pianta si concentrino sulle parti fruttifere della chioma. Serve, inoltre, a dare più costanza al raccolto, che spesso in questo tipo di albero tende a essere alternato (un anno fruttuoso e un anno di produzione più scarsa).
Gli attrezzi Campagnola indispensabili per la potatura del pesco
Perché le operazioni di potatura, invernale o estiva, diano i risultati preventivati e rispettino le esigenze della pianta, è essenziale utilizzare solamente attrezzi adeguati e tecnologicamente avanzati. La ricerca Campagnola procede senza sosta per individuare le soluzioni più adatte a soddisfare le necessità dei peschicoltori, in termini di produttività, maneggevolezza, autonomia di lavoro, precisione di taglio ed efficienza.
Quali sono le proposte Campagnola per la potatura del pesco? Una scelta valida per i professionisti del settore è, ad esempio, il potatore elettrico a catena KRONOS 58, compatibile con aste fisse disponibili in due dimensioni, 120 o 160 cm.
Tra i potatori pneumatici a catena, i più apprezzati sono:
- LASER, potente e dal taglio rapido, che può operare su rami fino a 20 cm di diametro;
- il leggerissimo LINX e il potente AUTOLUBE M.3, progettati per l’uso su asta di prolunga fissa o telescopica.
Essenziale per la potatura del pesco è anche la versatilità degli attrezzi con batteria plug-in tra cui:
- T-FOX e T-REX, potatori elettrici a catena compatti, pratici e dall’ottima velocità di taglio, capaci di intervenire su rami fino a 10 cm di diametro (T-REX è proposto anche su asta di prolunga telescopica da 160-240 cm o 250-300 cm);
- T-CAT M, pensato per eseguire interventi di finitura.
Completano la gamma di attrezzi per la potatura degli alberi da frutto anche le forbici pneumatiche Campagnola:
- VICTORY, dedicata ai professionisti esigenti che puntano sulla potenza e su una capacità di taglio ottimale su rami fino a 32 mm di diametro (compatibile anche con aste di prolunga);
- STAR 30 dal diametro di impugnatura ridotto e prodotta in due versioni, una delle quali specificamente dedicata alla potatura degli alberi da frutto (Ø di taglio massimo 30 mm);
- SUPER STAR DOPPIO TAGLIO, indicata proprio per il taglio preciso e senza sbavature dei rami degli alberi da frutto, con diametro massimo di 30 mm;
- la versatile STAR 40 CON ADATTATORE, perfetta per la potatura di ogni tipologia di pianta e compatibile con tutte le aste di prolunga Campagnola (Ø di taglio 40 mm).
Fanno parte degli attrezzi Campagnola progettati per la peschicoltura anche i troncarami pneumatici come STAR 50 – F/6 U e le forbici alimentate con batterie plug-in agli ioni di litio, quali:
- STARK M, dotata di sistema doppio click e perfetta per eseguire tagli accurati con facilità e massima libertà di movimento;
- STARK L e STARK 90-160-220 V1, che possono tagliare rispettivamente rami fino a 37 mm e 38 mm di diametro, rappresentando una valida scelta per le operazioni di potatura del pesco.
Non mancano nella gamma di prodotti Campagnola nemmeno opzioni manuali, come forbici, troncarami o segacci.
Utilizzare per la potatura del pesco solamente attrezzi professionali e dalle elevate prestazioni è una valida strategia per migliorare la produttività delle piante e la resa complessiva del settore. Insieme alla ricerca scientifica, al miglioramento genetico e all’implementazione di tecniche avanzate per la gestione del pescheto, la qualità delle proposte Campagnola può dare un contributo decisivo alla tutela di questo importante mercato.
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