Gli interventi di potatura invernale all’interno di un noccioleto sono essenziali sia per definire la forma di allevamento, sia per tutelare la salute della pianta e farle raggiungere un’elevata produttività. Per eseguire in maniera professionale la potatura del nocciolo è importante conoscerne le principali tecniche, ma anche disporre dei migliori strumenti per effettuare tagli precisi e non rischiare di compromettere il benessere dell’albero.
Tecniche di corilicoltura: gli obiettivi della potatura del nocciolo
Nei primi anni di crescita, potare il nocciolo ha l’obiettivo di dare alla pianta una forma corretta e rendere più robusta la sua struttura. La caratteristica formazione cespugliosa del nocciolo presenta rami di lunghezza ridotta e particolarmente fitti, che le operazioni di potatura tendono a sfoltire, per creare un noccioleto dalla forma armoniosa.
Un’adeguata potatura del nocciolo è indispensabile anche per ottenere un buon equilibrio tra il suo sviluppo vegetativo e la sua attività produttiva, nonché per salvaguardare la sua salute. Infatti, alleggerire la sua chioma permette una maggiore penetrazione della luce tra i rami, aumentando il vigore della sua attività fruttifera e tenendo al riparo le sue parti interne dalla proliferazione di agenti patogeni. Un albero ben potato facilita, infine, anche l’accesso ai frutti durante la stagione della raccolta, rendendo più facile il lavoro degli operatori.
Le finalità della potatura variano, tuttavia, a seconda dell’età del nocciolo. Nelle piante che hanno meno di tre anni, le operazioni di taglio sono volte principalmente a plasmarne la forma, mentre con il trascorrere degli anni possono essere numerosi ed eterogenei gli obiettivi del corilicoltore. Come potare un nocciolo adulto? Sulle piante che superano i cinque anni di vita, la potatura può avere lo scopo di creare nuovi polloni nel tronco principale della pianta, in modo da rinnovarla e rinvigorire la sua attività vegetativa e produttiva. La potatura di un nocciolo più vecchio può mirare anche all’eliminazione dei rami danneggiati o malati, attività fondamentale per preservare la salute dell’intero noccioleto.
Quando, però, le piante iniziano a essere particolarmente anziane è possibile praticare un’efficace potatura di ringiovanimento del nocciolo, ossia un intervento deciso che stimola la pianta a produrre nuova vegetazione. Per effettuarla si effettuano tagli più o meno vicine all’inserzione sul tronco, o si tagliano gli alberi a circa un metro da terra, per fare ripartire praticamente dall’inizio la loro attività vegetativa e produttiva.
Un noccioleto ben gestito può dare frutti anche per 20 o 30 anni, prima di essere sostituito completamente e, se ben eseguita, la potatura di ringiovanimento assicura una ricostituzione veloce e bilanciata delle chiome. Tuttavia, data la portata dell’intervento è bene aspettarsi una produzione praticamente bassa o nulla, in termini fruttiferi, nei mesi immediatamente successivi all’operazione.
Quando dovrebbe essere effettuata la potatura?
Il momento ottimale per potare il nocciolo è la fine dell’inverno, ossia il periodo di dormienza della pianta. Potare durante questa stagione dell’anno può favorire la produzione di fiori e frutti, ottenendo un’ottima fioritura tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera seguente e una fruttificazione rigogliosa verso la fine dell’estate.
Quando potare il nocciolo?
Il momento ottimale per la potatura del nocciolo è la fine dell’inverno, ossia il periodo di dormienza della pianta. Potare durante questa stagione dell’anno può favorire la produzione di fiori e frutti, ottenendo un’ottima fioritura tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera seguente e una fruttificazione rigogliosa verso la fine dell’estate.
Anche se il miglior periodo per potare il nocciolo è quello di stasi vegetativa (ovvero quello appena antecedente l’emissione delle prime gemme primaverili), è comunque sconsigliato eseguire tagli durante le settimane più rigide dell’inverno, soprattutto nelle zone dove le temperature sono particolarmente basse. È meglio, ad esempio, evitare i mesi di dicembre e gennaio e posporre l’intervento verso la fine di febbraio.
Come effettuare i tagli di potatura sul nocciolo?
Chi pota per professione sa bene quanto sia importante effettuare dei tagli netti e senza sbavature, in modo da evitare che sull’area interessata dall’intervento si sviluppino infezioni e agenti patogeni.
Il primo segreto per eseguire una potatura del nocciolo efficace è quello di selezionare forbici, potatori a catena, segacci e troncarami qualitativamente eccellenti e dall’ottima capacità di taglio, che possano assicurare interventi precisi ed evitare pericolose lesioni o scortecciamenti dei rami. Gli attrezzi per la potatura in frutteto a marchio Campagnola puntano proprio a questi obiettivi, fornendo un’ampia scelta di opzioni che soddisfano tutte le esigenze degli operatori del settore.
Un altro dei suggerimenti per ottenere una potatura perfetta prevede di praticare un taglio inclinato a 45°, in modo da favorire lo scorrere dell’acqua sulla zona recisa. Sulle parti più esposte è possibile anche applicare del mastice appositamente formulato per lo scopo, così da disinfettare la ferita e proteggerla dagli agenti esterni.
Allo scopo di non trasmettere alla pianta rischiosi patogeni, è anche bene utilizzare sempre attrezzi perfettamente puliti e assicurarsi che le lame siano igienizzate a dovere. Un consiglio è quello di disinfettarle prima dell’intervento di potatura e di ripetere l’operazione anche tra una pianta e l’altra, in modo da non diffondere eventuali malattie.
La potatura a seconda delle forme di allevamento
Le diverse forme di allevamento del nocciolo possono richiedere diverse tecniche di potatura lungo il corso del loro sviluppo.
La forma di allevamento a cespuglio, ad esempio, è quella più diffusa, specialmente nelle zone collinari dell’Italia settentrionale. Si tratta di una forma policaule a 3 o 6 branche, che ha il vantaggio di consentire un veloce rinnovo dei palchi sfruttando i germogli basali, nello sfortunato caso di rottura delle pertiche per forti piogge, neve o micosi.
Come ottenere questa forma di allevamento grazie alla potatura? Durante il 1° e il 2° anno bisogna selezionare, dagli astoni che partono da terra, quattro o cinque germogli da lasciar sviluppare, eliminando gli altri. Dal 3° anno in poi è sufficiente rimuovere polloni e branche in surplus, mantenendo la chioma leggera e sufficientemente arieggiata.
La forma di allevamento a vaso cespugliato, invece, è monocaule, ovvero ha una branca sola che viene impalcata a circa 50-60 centimetri di altezza da terra. Mentre la classica forma a cespuglio è preferita nelle aree a scarsa irrigazione, quella a vaso cespugliato è indicata per le aree con una buona irrigazione e con terreni particolarmente fertili. Per ottenerla è necessario mettere a dimora la pianta e capitozzarla a 50-60 cm, per procedere poi, dopo circa un anno di crescita, a lasciare solo 4 o 5 germogli che possano andare a creare l’impalcatura tipica del vaso.
A partire dal 3° anno, si può continuare a conservare in salute i 4 o 5 germogli selezionati, rimuovendo i polloni con frequenza regolare e dando una forma armoniosa alla pianta. La sfoltitura dei rami che crescono internamente contribuisce alla buona riuscita dell’operazione.
Sempre monocaule è anche la forma di allevamento ad alberello, che prevede, però, una branca impalcata a circa 80-90 cm da terra. È consigliata per le varietà di nocciolo più vigorose e, richiedendo maggiore impegno in termini di potatura, si adatta bene alle zone pianeggianti che è possibile irrigare con facilità e lavorare con attrezzature meccaniche.
Nonostante il maggiore sforzo richiesto in fase di potatura, questo tipo di allevamento facilita i trattamenti fitosanitari e la raccolta finale dei frutti. Come realizzarlo? Nel primo anno, bisogna mettere a dimora la pianta e capitozzarla a 90 cm circa da terra, mentre nel 2° anno si dovrà scegliere l’astone più vigoroso, che diventerà l’asse centrale della pianta. Durante il 3° anno si possono selezionare 4 o 5 rami che costituiranno la struttura principale del nocciolo. Dal 4° anno in poi basterà eliminare i polloni e i rami interni, rimuovendo anche i germogli al di sotto dell’impalcatura.
La potatura strutturale e quella di manutenzione
Esistono, infine, alcuni tipi di potatura che prescindono dalla forma di allevamento scelta. Ad esempio, la potatura strutturale è un appuntamento che serve per correggere, appunto, la struttura della pianta, rendendola più robusta e capace di sopportare sia un sistema intensivo di coltivazione, sia le intemperie climatiche.
La si esegue durante i primi quattro o cinque anni dalla piantumazione, mentre dal 5° anno in poi si passa alla potatura detta “di manutenzione”, volta a conservare stabile la produttività del nocciolo.
Per tutte queste operazioni, resta sempre essenziale dotarsi di forbici e potatori a catena validi, che possano assicurare tagli netti e velocizzare gli interventi. Gli attrezzi Campagnola destinati alla potatura degli alberi da frutto si propongono di raggiungere proprio questi obiettivi, tenendo, al contempo, in massima considerazione il benessere degli operatori.
Ergonomia, leggerezza, assenza di vibrazioni e contraccolpi sono tra i principali vantaggi della gamma di prodotti Campagnola che rendono concretamente più semplici le operazioni di potatura. Per saperne di più puoi esplorare il nostro sito web, oppure rivolgerti al rivenditore Campagnola più vicino a te!